Quinto giorno

Tomar

Breve cammino fino a Tomar che mi accoglie con una parata militare.

I templari e la loro storia mi ha sempre incuriosito, ora che sono nel loro quartiere generale scoprirò dal vivo qualche sensazione che avevo già avuto passando per il cammino francese.

L’ordine dei cavalieri del tempio di Cristo (monaci cavalieri) venne istituito intorno all’anno mille. Nel 1162 grazie ai riconoscimenti in denaro da parte del re venne costruito il convento fortezza a Tomar. L’ordine divenne sempre più potente nel corso dei secoli perché fungeva da custode del tempio di Cristo (nella sua derivazione ordine di Malta) e proteggeva i pellegrini diretti a Gerusalemme dagli attacchi degli infedeli. La potenza corrispondeva anche alla ricchezza, e dentro al convento si sente un’aria di Castello militare, monacale e ugualmente nobiliare.

Sento un certo collegamento con la storia di Federico II che prima amico e poi nemico dei Templari sembra avesse tanto attinto dalle casse dei monaci per costruire castelli e fortezze come quello di Castel del Monte in Puglia. Basti pensare che le caravelle di Colombo portavano come simbolo la croce rossa dei templari e in genere le navi che tornavano dal nuovo mondo erano cariche di ogni bendidio. Vicende controverse che però hanno fatto la storia di un periodo. 

Con la controriforma e l’istituzione dell’inquisizione I Templari accusati di fare riti esoterici, vennero declassati a semplice ordine religioso per scomparire quasi del tutto.


Appena dentro il castello sento la stessa atmosfera della torre di Federico ad Enna fatta usando un ordine di 8 lati. Trovo un gioco di forme e un regola dell’otto che si ripete negli otto chiostri, negli otto archi che reggono la chiesa a forma circolare, che mi conquista ma anche disorienta quando all’interno nell oratorio privato (la charola) l’odine passa a cinque. I cinque elementi naturali, l’uomo vitruviano, ma anche il simbolo usato per nominare Satana (ma questa sembra un’altra storia). Stordimento... mutazione... sogno... son desto... entro nella corte e cucina dei monaci ed è come se le conoscessi già, un dejà vu.. ma non da poco. Un vissuto reale, sensazioni, quasi suoni e odori di una cucina. Forse in un’altra vita sono stato il figlio del cuoco dei Templari, figlio di un Templare...? ma non è possibile! Boh basta con i deliri!


Bom Caminho